Quali sono le differenze tra l’apparecchio tradizionale e Invisalign?

La principale, evidente, differenza è che l’apparecchio tradizionale è fisso, cioè costituito da parti (attacchi ortodontici, bande, archi), fissate ai denti per tutta la durata del trattamento.
Ad ogni appuntamento, della durata di circa 30 minuti, lo specialista decide in che maniera intervenire, sostituendo gli archi e riattivando il sistema di forze applicato nella maniera più opportuna. Una volta raggiunto l’obiettivo in termini di estetica e funzione queste vengono rimosse e sostituite, come nel caso delle apparecchiature rimovibili, da apparecchi di contenzione o mantenimento.
Le apparecchiature rimovibili, in particolare per esempio il sistema Invisalign, si serve di allineatori di plastica trasparenti rimovibili, che vanno però indossati per 22 ore circa al giorno, cioè tutto il giorno tranne che ai pasti e durante le manovre di igiene orale: la loro efficacia è assicurata dall’elevata tecnologia nella progettazione delle mascherine sia in termini di materiale utilizzato, sia in termini di programmazione del movimento, che non può però prescindere dall’applicazione di piccoli “bottoni “ di resina trasparente, i cosiddetti attachment, sui denti: questi permettono che il singolo dente si muova nel modo più efficace, efficiente e rapido e nella maniera più prevedibile possibile.
In termini di qualità del risultato raggiungibile le due apparecchiature, fisse e rimovibili, sono, se nelle mani di professionisti con esperienza, analoghe. Anche la durata del trattamento, oggi, a fronte delle ultime innovazioni del sistema Invisalign, è sovrapponibile: trattamenti semplici possono durare 6-9 mesi, più complessi fino a 18-24.
Gli appuntamenti vengono fissati, nel caso di trattamenti con apparecchiature fisse una volta al mese, nei trattamenti Invisalign, ogni 4-6 settimane: la durata dell’appuntamento in questo caso è di circa 15 minuti.
I vantaggi del trattamento con mascherine invisibili sono sicuramente la quasi invisibilità delle apparecchiature una volta indossate e quindi la grande valenza estetica delle stesse, a fronte di apparecchiature fisse tradizionali in metallo o in ceramica (l’ultima frontiera in termini di innovazione e tecnologia in campo dell’ortodonzia fissa, estremamente efficaci, tecnologiche e di minore impatto estetico), un poco più ingombranti e visibili.
Anche il mantenimento dell’igiene è sicuramente più facile con le mascherine rimovibili: la rimozione delle stesse permette di procedere con manovre di igiene orale tradizionali.
Indubbiamente anche le urgenze, determinate da eventuali distacchi delle apparecchiature fisse, sono pressochè eliminate.
Per contro, il vero limite delle apparecchiature rimovibili è la necessità irrinunciabile alla collaborazione del paziente. Laddove con le apparecchiature fisse è sufficiente, in linea di massima, presentarsi agli appuntamenti, con le mascherine, se indossate in maniera discontinua e irregolare, l’efficacia del trattamento si riduce sensibilmente. Le vere discriminante quindi nella scelta delle apparecchiature ortodontiche sono quindi, in ultima analisi, a fronte di efficacia, costi e durata del trattamento sovrapponibili, le esigenze estetiche e la disponibilità o meno del paziente a collaborare in maniera adeguata: di qui l’indicazione all’utilizzo degli allineatori in pazienti adulti, ma anche in adolescenti motivati e collaboranti.