Urgenze odontoiatriche nei bambini
Cosa succede se i denti da latte sono cariati? I denti da latte sono molto importanti per la salute dei denti permanenti. Se danneggiati e/o rimossi compromettono la funzione, posizione ed estetica dei denti permanenti e a cascata ci saranno ripercussioni sull'occlusione.
Porta il tuo bambino dal dentista, per decidere insieme a lui il piano di cure adatto al tuo bambino.
Cosa fare se il bambino rompe un dente?
Le principali cause di rottura dei denti sono: attività sportive, giochi, incidenti e cibi particolarmente duri, masticati inavvertitamente. A causa della loro maggiore propensione al gioco dinamico e di contatto, i bambini più colpiti sono quelli di sesso maschile, in misura esattamente doppia rispetto alle femmine. A tal proposito, l’utilizzo di paradenti per attività fisiche è un’importante misura di prevenzione che ogni bambino dovrebbe imparare ad utilizzare. La frequenza dei traumi dentali è piuttosto alta: il 20% dei bambini con denti da latte e il 15% dei bambini con denti permanenti va incontro a rottura di uno o più denti. I denti più colpiti sono gli incisivi centrali superiori (50%) e laterali superiori (30%) sia nei decidui che nei permanenti, e la frequenza dei traumi appare correlabile al grado di protrusione dei denti frontali stessi.
I bambini fino a 8 anni sono soggetti più facilmente a traumi dei denti frontali: le fratture possono essere una semplice scheggiatura oppure nei casi più gravi la rottura vera e propria di una parte del dente. Le fratture sui denti posteriori sono invece spesso causate da semplice masticazione e avvengono in corrispondenza dei denti indeboliti da carie.
I traumi ai denti da latte non vanno sottovalutati, in quanto il colpo potrebbe avere ripercussioni dannose sui denti permanenti in via di formazione all’interno dell’osso mascellare o mandibolare.
La maggior parte dei traumi coinvolge comunque i denti anteriori per cui, oltre al dolore si aggiunge anche un problema estetico. Questi problemi possono essere evitati e prevenuti con il semplice utilizzo di un paradenti. La funzione del paradenti è quella di assorbire il colpo per evitare che questo crei danni al dente come fratture, scheggiature, danno interno al dente con scurimento dello stesso e ferite a labbra e gengive.
Esistono diversi tipi di paradenti a cui si può ricorrere.
Standard: in plastica morbida e silicone, ha misura medio/standard, è semplice ed economico e viene venduto online o in farmacia. Non ha bisogno di personalizzazioni e adattamenti e si adatta a tutte le bocche.
Scalda e mordi: detto anche “boil and bite” ha dimensioni standard, ma a differenza del primo può essere parzialmente personalizzato e adattato alla bocca e dentatura del bambino. Rispetto al modello standard è migliore in quanto potendo personalizzarlo assicura una protezione maggiore sui denti.
Su misura: viene creato e studiato appositamente dal dentista e dal team di tecnici sulla base della dentatura del bambino. E’ un modello interamente su misura e per questo fornisce una protezione più affidabile rispetto ai due modelli precedenti. Per la realizzazione è necessario prendere le impronte dei denti del giovane atleta.
La rottura di un dente avviene sempre inaspettatamente e richiede un trattamento d’urgenza. Sapere come comportarsi in questa situazione è fondamentale per porre rimedio al danno velocemente e salvare il dente.
Cosa fare in caso di rottura?
L’obiettivo della terapia è il recupero e la conservazione dei denti colpiti da trauma e la buona riuscita dell’intervento è data da un insieme di fattori, di cui si elencano di seguito i principali:
- tempestività di intervento
- corretta diagnosi e trattamento appropriato
- controllo e monitoraggio a distanza
Nel caso di una scheggiatura, il dentista provvederà semplicemente a smussare il dente nella parte danneggiata, oppure se necessario ricostruirà il pezzettino del dente mancante.
In ogni caso in base all’entità del danno il dentista dovrà approfondire l’analisi con radiografie e poi procedere nei casi più gravi con eventuale devitalizzazione del dente traumatizzato, immobilizzazione, reimpianto o nei casi più estremi estrazione dello stesso. Controlli frequenti e regolari sono importanti poichè, a distanza di tempo, il dente colpito potrebbe andare incontro a necrosi, cioè morte dei tessuti vitali del dente, con annerimento dello stesso.
Cosa fare se cade il dente?
Una delle situazioni più complicate da gestire è la caduta del dente in seguito ad un trauma. Nel caso in cui il colpo sia forte abbastanza da far cadere il dente, la terapia potrà essere di due tipi: reimpianto immediato e reimpianto tardivo. Il genitore o la persona presente durante l’incidente ha un compito importante: deve mettere immediatamente il dente caduto in soluzione fisiologica o nella saliva o nel latte per permettere la vitalità dei tessuti, che invece non si avrebbe usando solo acqua.
Entro 20/60 minuti dal trauma, il dentista dovrà effettuare il reimpianto immediato del dente.
Per il successo dell’intervento è di fondamentale importanza il tempo: prima viene effettuato il reimpianto e maggiori sono le probabilità che il dente si ristabilisca nella sua posizione originaria. Se il dente viene conservato in liquido, il limite massimo per effettuare il reimpianto è di 1 ora, mentre se mantenuto all’asciutto già dopo 15 minuti la polpa, ovvero la parte vitale interna al dente, va incontro a necrosi (morte). Durante l’intervento il dentista laverà con soluzione fisiologica il dente e l’alveolo (lo spazio in bocca in cui è ospitato il dente) prima di reimpiantare il dente e bloccherà poi lo stesso con un apparecchio ortodontico per 2-4 settimane.
Non sempre però agire tempestivamente è possibile e quindi, nel caso in cui il reimpianto venga eseguito oltre le 2 ore dal trauma, si parla di reimpianto tardivo.
In questo caso, poiché esiste la possibilità che il processo di necrosi del dente sia già iniziata, il dente dovrà essere sottoposto a terapia endodontica prima di essere reimpiantato. Il dentista dovrà quindi rimuovere la polpa morta e otturare il dente, in questo modo si eviterà l’annerimento del dente reimpiantato.
Se non si riesce a eseguire nè il reimpianto precoce nè quello tardivo per mancanza del dente caduto, a quel punto bisognerà procedere a ad una pianificazione ortodontica per decidere come gestire lo spazio lasciato dal dente perso.
Per concludere, la frattura o la perdita di un dente, specialmente se permanente, sono sempre un evento spiacevole e stressante sia per il bambino che per il genitore. Molte situazioni legate ad attività sportive si potrebbero evitare con l’utilizzo di misure preventive come i paradenti.
In tutti gli altri casi il risultato dipenderà dalla tempestività e dalla conoscenza delle procedure da mettere in atto sia da parte del genitore che dall’ odontoiatra.
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